Titolo: Don’t Breath – Man in the Dark
Anno: 2016
Regia: Fede Alvarez
Paese: USA
Trama: Tre ragazzi si introducono nella casa di un uomo cieco per commettere un crimine. Considerando le condizioni del padrone di casa i giovani sono convinti che si tratterà di una passeggiata, ma le cose non andranno come previsto.
Recensione: Sono partito con aspettative basse, ma sono rimasto sorpreso, non mi aspettavo questo genere di thriller dalla trama originale, anche se in realtà con il passare dei minuti si nota la pochezza delle idee e resta comunque sulla sufficienza scarsa.
La suspance serve, soprattutto in un home invasion in cui i rapinatori diventano le vittime, ma abusarne fa diventare la pellicola uno spreco di idee e basta.
Un gruppo di ragazzi decide, per motivi abbastanza seri e validi, di rapinare case per avere un futuro migliore. In particolare una ragazza, il fidanzato stronzo e il migliore amico friendzonato, interpretato da un timido Dylan Minnette, il protagonista di 13 Reasons Why.
La loro ultima rapina, prima di cambiare vita per sempre, non va come sperato, il proprietario è cieco ma sa combattere grazie all’esperienza da militare e rapinarlo diventa un’impresa quasi impossibile. Vittima diventa carnefice quando si scopriranno ulteriori segreti sul suo conto.
Il titolo del film è totalmente fuorviante, ci si aspetterebbe qualche elemento paranormale, ma non ce n’è minimamente traccia. Inoltre non capisco perché in Italia si chiami “Man in the Dark”, probabilmente peril fatto che i titoli in italiano non attraggano più, ma allora perché non lasciarlo uguale? Non imperdibile, ma una visione senza pretese ci sta.
Finale un po’ stupido, ma nel complesso non male.
bellissimo film,con un grande attore come Stephen Lang
Film non male, si lascia guardare, è un home invasion particolare e carino ma per il resto non è che sia tanto diverso da tanti altri thriller