Titolo: Ernie Biscuit
Anno: 2015
Regia: Adam Elliot
Paese: Australia
Trama: Ernie Biscuit è un tassidermista muto che lavora a Parigi. Un giorno, ascoltando il consiglio di un piccione decide di cambiare vita e vola in Australia in compagnia della sua oca domestica.
Recensione: Adam Elliot torna a stupire con la sua animazione in stop motion, purtroppo con solo un cortometraggio di 20 minuti come abbiamo già visto in Harvie Krumpet.
Questa volta l’artista australiano ci porta a Parigi, facendoci fare la conoscenza dell’ennesimo strambo personaggio partorito dalla sua altrettanto stramba mente: Ernie Biscuit, un tassidermista sordo, a cui gli affari non vanno benissimo e la cui storia fa male al cuore. La tristezza però non è ciò che vuole far provare, come sa già chi ha visto almeno uno dei suoi lavori, ma la forte ironia che accompagna ogni scena fa accennare sorrisi inevitabilmente. Infatti finisce per ritrovarsi in Australia, invece di Venezia e da quel momento in poi le situazioni sono sempre più assurde.
La tecnica è eccelsa come sempre, si nota anche una maggiore accortezza verso i dettagli, come ad esempio la carta argentata che simula alla perfezione la cenere delle sigarette. I dialoghi sono eslusiva del narratore, l’azione ci viene descritta nel modo più accurato possibile e la morale è che l’amore è cieco e i sordomuti sono aiutati dalla divina provvidenza, almeno credo.