A Ghost Story – Scheda Film


Titolo: A Ghost Story

Anno: 2017

Regia: David Lowery

Paese: USA


Trama: La storia del fantasma di un giovane uomo scomparso prematuramente, che infesta la casa in cui ha abitato e osserva la sofferenza della sua amata.



Recensione: Ci ho riflettuto a lungo su come iniziare questa analisi e sono giunto alla conclusione che è meglio specificare una cosa fin da subito. Questo non è un film horror, nel modo più assoluto. Non è neanche classificabile come ibrido tra vari generi, tra cui l’horror.
E’ un dramma, una storia d’amore, una storia che ti scava nel profondo e lascia il segno con la sua semplicità e la sua bellezza. 
Non posso permettere che venga criticato solo perché lo spettatore medio si aspettava altro… anche se non capisco come ci si potesse aspettare altro da un poster che mostra un fantasma in un modo così infantile e soprattutto umano, ma questo aspetto lo analizzeremo dopo con calma. Invito a vederlo senza gli spoiler presenti in questa recensione, vi ho avvisati.

I protagonisti, che non hanno nomi come tutti i personaggi che appaiono nella pellicola, sono una giovane coppia. Tutto procede per il meglio nelle loro vite, fino a quando appaiono delle divergenze tra di loro. Lei infatti vuole trasferirsi, lui invece è attaccato ai ricordi di quella casa e oppone resistenza, fino a quando decide di assecondarla per il bene della coppia. Il destino neanche approva questa scelta a quanto pare, visto che il loro trasloco si conclude con un incidente stradale in cui l’uomo muore.
Da questo momento lui è un fantasma che ha un solo scopo nella vita, cercare un modo per abbandonare questa realtà e poter riposare in pace. Purtroppo nel frattempo è intrappolato in quella stessa casa che non voleva lasciare con il ruolo di spettatore impotente. La vita infatti continua a scorrere, la sua amata si ricrea una vita, la casa viene venduta, viene abbandonata e attraverso un viaggio tra il tempo e lo spazio avviene il commovente finale che lascia senza fiato.

Questo film è di una bellezza visiva unica nel suo genere. Guardarlo è come perdersi a fissare una polaroid in movimento. Lunghe sequenze che non riescono mai a stancare, ci si perde nei colori, nei movimenti dei personaggi, nei dettagli… tutto è perfetto nella sua, ripeto, semplicità.

Staccarsi dai ricordi, questa è la chiave di lettura del film. Ricordi dolorosi e ricordi felici. Andare avanti nonostante tutto, nonostante gli altri, senza permettere che un loop infinito di emozioni ti risucchi come un vortice. Andare avanti perché un giorno non esisterà nulla che venga ricordato, come ci dice un saggio ubriacone dalla parlantina smisurata.

Potrei azzardare una visione quasi poetica del tutto paragonando quel lenzuolo bianco alla depressione. Una tristezza che ti rende invisibile agli altri, nella quale l’unico che può salvarti sei tu e soltanto tu. Il regista ha specificato che la scelta è stata fatta per creare una sensazione mista per lo spettatore, tra sconforto e ironia, tra infantilità e serietà. Una sensazione agrodolce che funziona maledettamente bene.

Tra i migliori dell’anno o forse di sempre. L’ho amato dall’inizio alla fine, ma come il fantasma guarda se stesso, aspettare qualcuno che non tornerà mai, forse una vera fine questo film neanche ce l’ha, dato che resta impresso.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

5 Risposte a “A Ghost Story – Scheda Film”

  1. Senza dubbio non il mio genere di film.
    Tecnicamente eccellente, ma di una lentezza davvero troppo troppo esasperante, sopratutto la prima mezz’ora, con scene interminabili.

  2. Tutto è perfetto nella sua semplicità: non potevi dirlo meglio.
    Brividi minimali.
    Il film dell’anno.
    Stop.

  3. Troppo lento… e sinceramente è un film che non mi ha lasciato molto…
    l’ho guardato fino alla fine per vedere se diventava un po più interessante ma nulla, ha continuato a non coinvolgermi…

  4. grazie per questo bellissimo film. sono qui perchè amo l’horror… ma questo, nonostante non c’entri nulla col genere, è di una poesia toccante. grazie!

  5. La prima parte e forse anche più, e’ decisamente troppo lenta, pesante, scene quasi statiche allungate in maniera esasperante. Poi qualcosina sembra muoversi e giungi alla fine del film senza averne colto tutte le sfumature e con domande alle quali non riesci a dar risposte. La famigliola morta, il biglietto di cui non si saprà mai il contenuto (se non altro ha liberato il fantasma dai tormenti permettendogli finalmente il trapasso), nella stessa stanza in una delle ultime sequenze i fantasmi sono due (per cui i fantasmi sono sempre stati due oltre il terzo nella vicina abitazione?). Magari il tutto è stato con ideato con l’intenzione di lasciare lo spettatore con dubbi e senza risposte. L’idea di base c’è ed è anche abbastanza solida, ma sviluppo e messa in scena non mi hanno convinto. Potenzialmente poteva essere un ottimo lavoro, ma non credo proprio lascerà traccia di se

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