Titolo: Gun Woman
Anno: 2014
Regia: Kurando Mitsutake
Paese: Giappone
Trama: Un medico in cerca di vendetta compra una giovane donna per trasformarla in un’assassina perfetta. Per farle compiere la missione le inserirà parti di pistola nel suo corpo dopo averla sottoposta ad un duro allenamento.
Recensione: PORCA TROIA, COSA HO APPENA VISTO.
Scrivo questo commento subito dopo aver terminato la visione, mai mi sarei aspettato di vedere uno dei film giapponesi più belli creati. L’ho amato dall’inizio alla fine.
Forse starò esagerando e il fatto di non aver avuto aspettative elevate avrà influito molto, ma qui siamo davvero oltre…
Il modo in cui il regista è riuscito a mischiare una decina di generi cinematografici come se nulla fosse e con una storia a dir poco fighissima ha dell’incredibile.
Ovviamente per apprezzare ogni scelta registica dovrete a volte spegnere il cervello e non farvi domande tipo “E’ possibile una cosa del genere?” oppure… “Ma che senso ha quello che i miei occhi stanno guardando?”.
Non posso spoilerarvi nulla purtroppo perchè vederlo senza la minima idea di cosa accadrà è tutt’altra cosa, però posso dirvi che non esiste nulla di simile. Ci sono certe idee folli e difficili da realizzare con poco budget, come in questo caso.
La regia e la recitazione sono entrambe magnifiche, si uniscono alla perfezione nelle scene “manghesche” d’azione presenti in tutto il film.
Ho adorato in modo particolare la scelta di usare la camera a mano, ti fa entrare nel film, ti fa vivere le scene e rafforza la caratterizzazione dei pochi personaggi fondamentali che è impeccabile.
Il regista ha dimostrato che malgrado l’inesperienza e la scelta di creare un film a dir poco complesso sia riuscito nel suo intento.
Il tocco trash che condisce il tutto, tipicamente giappo, non infastidisce per nulla, ogni scena deve essere esagerata e farti gridare “WATTAFACK?!”
Potrei andare avanti a lungo ad elogiarlo, ma la verità è che bisogna solo guardarlo per farsi un’idea. Non posso fare a meno di consigliarlo caldamente, o lo si amerà o lo si odierà, suppongo.