Titolo: Hotel De Sade
Anno: 2012
Regia: Oman Dahs
Paese: Malesia
Trama: Convinto di aver ucciso la figlia Scarlet nel tentativo di salvarla dai suoi rapitori, Eric si ritrova in Cina alla ricerca di conforto nel mondo di dolore e sangue garantito dal Paradise Hotel, un bordello in cui ogni desiderio carnale e bestiale viene saziato. Gestito dal terrificante Burnt Man, il Paradise Hotel è il regno della perversione e ad occuparsi di Eric con le sue torture a base di frustra e artigli è Mu-Dan, la più sensuale e sublime delle schiave del sesso. Il legame che a poco a poco si crea tra Mu-Dan ed Eric porteranno a scoperte inattese.
Recensione: Il titolo mi aveva attirato tantissimo e l’inizio del film prometteva tanto marciume e violenza, ma purtroppo mi sembra che rallenti, portando si ad un plot twist, ma facendolo diventare un film sulla vendetta.
Le premesse erano grandiose, un hotel in cui ogni fantasia, anche le più perverse ed illegali, vengono soddisfatte, dal “normale” masochismo, alla necrofilia. Mi aspettavo di veder scorrere fiumi di sangue dal nostro protagonista, che vuole punirsi per quello che è successo alla figlia facendosi appendere come un salame e farsi saccagnare di botte tutti i giorni, ma purtroppo sboccia un sentimento tra lui e la donna che viene incaricata di torturarlo e la cosa, secondo me, raffredda un po’ l’atmosfera dato che mi aspettavo una climax ascendente di sadismo e sangue.
Non fraintendetemi, non è un brutto film, ma le mie aspettative si sono alzate moltissimo all’inizio e hanno alterato il mio giudizio.
Concordo con la recensione, una buona idea sfruttata male.