Il Lampadario – Creepypasta

Forms-in-Nature

 

L’anno in cui i miei genitori si sposarono mio padre comprò a sua moglie uno splendido lampadario. Era talmente grande che dovette cercare una casa che avesse delle dimensioni adatte per poterlo contenere.
Scelse un’antica abitazione con un grande atrio per poter appendere il suo lampadario di cristallo.

Fin da quando ero molto piccola ricordo che passavo le giornate stesa a terra, fissando quel meraviglioso oggetto che alla luce del sole diventava ancora più affascinante. Mia madre mi guardava sempre sorridendo, a volte stringendo mio padre.

Mi definivano una sognatrice per tutto quel tempo che passavo fissandolo e facendo viaggiare la mia immaginazione
Ma non ero proprio una sognatrice, anzi, combattevo il sonno per restare più tempo possibile a guardare quell’oggetto così magico.
La notte, quando c’era la luna piena, i muri venivano travolti da mille riflessi e sembravano essere ricoperti di stelle che danzavano… e io danzavo insieme ad esse.

Un giorno mi svegliai da un sonnellino pomeridiano a causa di uno strano rumore metallico. Arrivai giusto in tempo nell’atrio per vedere il supporto di metallo che cedeva e il lampadario che sempre più velocemente scendeva pronto a collidere sul pavimento. Pavimento dove proprio sotto di esso stava giocando il mio fratellino George. Mia madre corse a cercare di salvarlo. Il risultato fu che entrambi morirono in quell’incidente.

Una settimana dopo mio padre, cercando di riprendersi dal trauma, fece riappendere il lampadario.
Mi piace pensare che lo avesse fatto soprattutto per me.
Ma il lampadario non era lo stesso di prima, era come se avesse un’aura di morte attorno a sè. Ogni luce che proiettiettava prima, ora sembrava spenta, appena visibile, e di notte l’atrio diventava completamente buio.

Passavano i giorni e continuavo a sperare che la magia di quell’oggetto ritornasse a farmi compagnia. Non tornò mai più. Ci furono soltanto incubi da allora e forti dolori al petto quando mi svegliavo ricordando le orribili scene a cui avevo assistito.

A volte ricordavo che non era il lampadario quello che mio padre aveva appeso al soffitto quel giorno, ma il suo corpo, impiccandosi.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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