Titolo: Il Pianeta Selvaggio
Anno: 1973
Regia: René Laloux
Paese: Francia, Cecoslovacchia
Trama: Terr è un Om domestico, adottato da Tiwa, una Draag, dopo che dei piccoli Draag per giocare hanno ucciso sua madre. I Draag sono alieni dalla pelle blu e alti decine di metri che abitano un pianeta di nome Ygam che ha, come unico satellite quello che viene chiamato il pianeta selvaggio.
I Draag trattano gli Oms come animali domestici e li donano ai loro bambini per giocarci. Ma Terr un giorno scopre di riuscire ad imparare attraverso il macchinario che fornisce una istruzione alla sua padrona. Decide quindi di scappare durante una sessione di “meditazione” (in cui le menti dei Draag si staccano dal loro corpo) e si unisce ad un gruppo di Oms selvatici. Odiato per la sua istruzione, presto le sue conoscenze si rivelano essenziali alla sopravvivenza della sua specie.
Infatti viene deciso dai Draag di fare piazza pulita degli Oms selvaggi che rovinano i campi e rubano le merci, ma soprattutto si riproducono molto velocemente rispetto agli alieni. Terr riesce a fuggire con un gruppo di Oms selvatici e si rifugia in un cimitero di razzi dei Draag.
Recensione: Spostiamoci negli anni ’70 con questa produzione fantascientifica francese a dir poco angosciante. Gli uomini sono sottomessi, trattati da animali domestici e quando scappano diventando selvatici il loro valore su quel pianeta è pari a quello di una formica da schiacciare o avvelenare ed infine annientare. Dall’inizio del film è chiaro il messaggio. La prima scena infatti vede una donna che viene usata per giocare, proprio come un bambino farebbe con un insetto. La tecnica utilizzata nei disegni è unica, con colori spenti che rendono il tutto ancora più oscuro, i Draag e altre strane creature che abitano il pianeta infatti sono davvero inquietanti. Un plauso anche alle musiche e i suoni che nelle scene più “psichedeliche” sono pura arte. Ecco l’aggettivo perfetto: artistico. Traspare arte in ogni scena e riesce anche ad aprire varie riflessioni.
più che essere grandi una decina di metri, direi che rappresentino come minimo un 200 metri circa, però tralasciando questo dettaglio, direi che comunque è stato un bel film d’animazione ed originale sia a quei tempi che adesso