Titolo: Kill List
Anno: 2011
Regia: Ben Wheatley
Paese: Regno Unito
Trama: Otto mesi dopo aver fallito una missione a Kiev, il killer professionista Jay si ritrova quasi sul lastrico. Senza lavoro e assicurazione sanitaria, alle prese con le costanti richieste di soldi della moglie, accetta l’incarico propostogli da Gal, il suo socio d’affari, che gli promette una grossa ricompensa se riesce a portare a termine tre omicidi. Il compito però diventa più arduo del previsto, le paranoie invadono la mente di Jay e le vittime si mostrano per quello che sono, creature delle ombre, che costringono i due a trasformarsi da killer professionisti in angeli della vendetta.
Recensione: Esistono centinaia di film con una trama simile, ma credetemi quando vi dico che non ne esiste un altro come questo.
Comincia banalmente con le infinite e violente litigate tra i coniugi Jay e Shel, sempre per i soldi e per le scelte stupide di Jay, che sembra sempre avere la testa da un’altra parte. Da subito cominciamo a vedere uno strano simbolo che ricorda un focolaio stilizzato, un piccolo elemento di esoterismo perfettamente incastrato nella trama. Jay accetta un lavoro come assassino su commissione insieme ad un suo ex compagno d’armi, sembra un lavoro molto semplice, devono far sparire un prete, un bibliotecario e un membro del parlamento. Il viscido mandante stringe un patto di sangue con i due assassini. In fondo gli obiettivi sembrano essere gran pezzi di merda, il bibliotecario è un avido collezionista di video pedopornografici, sembrano essere assassini con una morale. Le scene degli omicidi sono incredibilmente violente e ben fatte, vediamo una testa aprirsi letteralmente a metà.
Per essere appena il secondo lungometraggio di un regista diventato poi conosciuto in tutto il mondo del cinema indipendente è una piccola perla. Le ultime scene sono claustrofobiche, con un ambientazione veramente impeccabile, un bosco scuro che fa da perfetto contorno ad un rito esoterico di cui non abbiamo e non vogliamo spiegazioni, cosa che mi ha ricordato moltissimo The Void. È un climax ascendente, il ritmo e la suspense aumentano in maniera esponenziale con un finale che vi farà rimanere assolutamente di sasso, non così inaspettato, ma l’idea che c’è dietro è veramente cattiva.
Bellissimo, il miglior film di Wheatley.
Ah! Geniale, letteralmente geniale!
Un film che può necessitare di più visioni per CAPIRE davvero fino in fondo, anche se si presta ben volentienri a molteplici interpretazioni.
Sembrerà assurdo, ma alla fine mi ronza un accostamento alla lontana con “The witch” xD!