Titolo: La Grande Abbuffata
Anno: 1973
Regia: Marco Ferreri
Paese: Italia, Francia
Trama: Il film narra di quattro uomini che, stanchi della vita noiosa e inappagante che conducono, decidono di suicidarsi, chiudendosi in una casa nei dintorni di Parigi, e mangiando fino alla morte.
Recensione: Quattro uomini insoddisfatti e con evidenti problemi comportamentali decidono di suicidarsi in una maniera molto singolare: abbuffarsi fino a scoppiare. Gli uomini riforniscono una villa di cibo e chiamano tre giovani prostitute per allietare le loro giornate, a cui si aggrega anche un’abbondante e stravagante maestra di nome Andre, sono evidenti ispirazioni Sadiane.
Vi troviamo attori nostrani del calibro di Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni, che prestano il loro nome ai loro personaggi, uno chef e un pilota dell’alitalia sessuomane, il primo a morire in circostanze decisamente insolite. Non sono di stomaco debole, ma devo ammettere che quell’ingozzarsi fino a star male mi ha veramente turbato, soprattutto al rifiuto di Michel a mangiare ancora e alle parole che gli vengono rivolte “Se non mangi non puoi morire”.
Come ho già detto Marcello è il primo ad andarsene, ma non nella maniera prescelta da loro: l’uomo sperimenta un calo della libido e non riuscendo a possedere Andrea decide di andare via con l’automobile chiusa in garage. Viene ritrovato in giardino completamente assiderato e poi chiuso nella cella frigorifera con vista sulla cucina, molto inquietante.
Possiamo considerarlo il fratello maggiore di Salò e le 120 giornate di Sodoma, ma con una spiccata tendenza alla commedia satirica più che critica. I parallelismi sono innegabili, cominciando dai quattro signori della borghesia, che rappresentano ognuno un aspetto del potere imposto sulla società. Certo, non sono personaggi imponenti come quelli che tratteggia Pasolini (anche se interpretati divinamente), ma possiamo pensare alla loro perversione come ad una bozza di quello che sarà poi Salò. Lo stesso poeta definì il film “Corpi colti in una sintesi di gesti abitudinari e quotidiani che nel momento in cui li caratterizziamo li tolgono per sempre dalla nostra comprensione, fissandoli nella ontologicità allucinatoria dell’esistenza corporea.”
Purtroppo però all’epoca fu impossibile fuggire alla censura che eliminò ben 20 minuti poiché quelle scene vennero ritenute troppo volgari, ma non preoccupatevi, siamo riusciti a reperire la versione uncut. Continuo ad essere del parere che censurare l’arte sia stupido, è necessario che sia provocatoria e che scuota le coscienze. Sarebbe impossibile analizzare in maniera completa il film, succede veramente di tutto. Se non lo avete visto dovete recuperarlo assolutamente, non potete farvi mancare un cult così.
Ne ho sentito parlare parecchio non sono mai riuscito a vederlo però..ora potrò approfittarne 😉 è nei vostri progetti postare il film 100 tears con i sub?? un si o un no mi basta, chiedo a te Annie perchè Jeff non mi risp mai
Mi spiace, ma non esistono i sub in nessuna lingua.
Potrei provare io a farli, ma non garantisco la rapidità di esecuzione 😀
Poi eventualmente quando saranno pronti, lo staff qui di horror pills si accorgerà.
Confermo e approvo 🙂
Grazie ragazzi !!!!!
claudio, potresti mettere tanto vale i sottotitoli anche a quei film che non c’è l’hanno o che c’è l’hanno in un altra lingua…come ad esempio le opere di Lucifer Valentine
Eh sì, perché ci vuole un secondo a farli… 😛
Le “opere” di Valentine aspettano, è vero che anche i film di merda meritano di essere sottotitolati, ma con calma 😀
Da tempo cercavo inutilmente la versione uncut, grazie!!!!