Titolo: Lo Chiamavano Jeeg Robot
Anno: 2015
Regia: Gabriele Mainetti
Paese: Italia
Trama: Enzo Ceccotti entra in contatto con una sostanza radioattiva. A causa di un incidente scopre di avere un forza sovraumana. Ombroso, introverso e chiuso in se stesso, Enzo accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l’eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d’acciaio.
Recensione: Sono film come questi che mi fanno sentire orgoglioso del cinema nostrano, un film coraggioso e inaspettato, che è riuscito a diventare mainstream e ad elevarsi come pochi altri di questo genere sono stati in grado di fare.
Ci troviamo nella periferia di Roma, dove seguiamo le gesta di un ladruncolo che un giorno si accorge di aver acquisito dei superpoteri, tra i quali una forza disumana e la capacità di guarire velocemente dalle ferite. Presto conoscerà una ragazza con evidenti turbe mentali che lo definità appunto un nuovo Jeeg Robot, cartone animato di cui lei è fissata. Ovviamente ci saranno scontri epici e tanto altro.
Passiamo al lato tecnico. Il film ha degli effetti speciali spettacolari, alcuni esagerati che tendono verso il trash, ma mai inappropriati. Anche regia e recitazione sono decisamente sopra la media a cui siamo abituati, con un Luca Marinelli nel ruolo del villain superlativo. Una produzione eccellente sotto ogni punto di vista aiutata da grossi e fortunati finanziamenti.
Ovviamente non è una pellicola priva di difetti. Alcune scene sono ben girate ma troppo lunghe, spesso le frasi ad effetto sono ripetitive e abbassano la loro efficacia, però in fin dei conti sono solo dettagli. Si può sempre migliorare, questo è un enorme passo verso il raggiungimento di un cinema libero, che può sfondare al botteghino senza dover essere la classica commedia trita e ritrita.
Mi auguro soltanto che non sia più visto come una sorta di miracolo in futuro, ma di un abitudine, se vogliamo possiamo, questo film ne è la prova.
penso a questo film,che mi è piaciuto e poi penso che Ferreri nel 73 a girato La grande abbuffata” Questo è un film innocquo
difficile recensire un film come questo. E’ stato un “lieto evento ” per il nostro cinema , sorprendendolo e lasciando davvero un segno. A mio modesto giudizio posso dire che un film godibilissimo con tre protagonisti eccellenti ( Marinelli su tutti ) , e davvero ha fatto del bene al nostro cinema. E’ vero però che mi pare sopravvalutato in valore assoluto ma , forse , ha aperto una strada e magari incuriosirà molti suo ammiratori a cercare oltre il cinema mainstream.
Originale rispetto alla media dei film italiani in effetti lo è, ma non mi ha detto proprio nulla, poi Marinelli lo trovo insopportabile.