Mandy – Scheda Film

Titolo: Mandy

Anno: 2018

Regia: Panos Cosmatos

Paese: USA

Trama: Nel 1983, nel Pacifico nord-occidentale, gli outsider Red Miller e Mandy Bloom vivono un’esistenza amorevole e pacifica. Quando la loro abitazione viene però selvaggiamente distrutta dalla setta guidata dal sadico Jeremiah Sand, Red si ritrova catapultato in un fantasmagorico viaggio all’insegna della sanguinosa vendetta.

Recensione: Chi lo avrebbe mai detto che nel 2018 uno degli horror migliori dell’anno avrebbe avuto come protagonista Nicholas Cage? Probabilmente neanche Nostradamus, eppure eccoci qua a recensire Mandy, un film che ha superato addirittura le nostre già alte aspettative.

Ci troviamo nel mezzo degli anni 80, scelta non affatto casuale dato che l’intera pellicola è un omaggio al cinema grindhouse, dove Red e Mandy vivono beatamente nella loro casa dei sogni nel bosco. Le cose vanno fin troppo bene per i due e a quanto pare devono per forza essere rovinate da un’oscura setta religiosa, il cui capo è il classico egocentrico deviato che si crede una divinità, e da strane creature motocicliste provenienti da chissà quale luogo infernale. Mandy verrà rapita, uccisa e vendicata da Red con un mare di sangue a seguito. Mai nome per un personaggio fu più azzeccato.

Le parole chiavi sono sangue, droghe, sangue, luci e colori psichedelici e tanto altro sangue. Più Nicholas Cage si calerà nella sua feroce vendetta più le droghe verranno altrettanto calate dentro di lui. Per fare un paragone con altre pellicole bisognerebbe scomodare grandi registi come Refn e Gaspar Noè, infatti la ferocia delle scene e la loro lentezza ricorda molto un Solo Dio Perdona o un Valhalla Rising, mentre per quanto riguarda luci e colori ricorda il film psichedelico per eccellenza Enter The Void. Condiamo il tutto con litri di sangue e “vibes” di Ash in Evil Dead e otteniamo Mandy.

Adoro quei film dove il protagonista è caratterizzato senza il minimo sforzo, dove la vendetta avviene come un lento e inesorabile processo naturale in un’atmosfera tutt’altro che naturale, quasi onirica. Uno di quei film che colpisce maggiormente per l’estetica che per la sostanza, motivo per cui può concedersi più volte di non prendersi troppo sul serio ed essere appetibile a qualsiasi palato. Ho già detto che si tratta di uno dei migliori film dell’anno? Ve lo ripeto, guardatelo.