Titolo: Miss Violence
Anno: 2013
Regia: Alexandros Avranas
Paese: Grecia
Trama: Angeliki nel giorno del suo undicesimo compleanno, durante una festa in famiglia, si getta giù dal balcone di casa sua. Dopo il suicidio della ragazza, il “padre” cercherà di rimettere in sesto la famiglia, distrutta dalla perdita. Ben presto, tuttavia, si capirà che qualcosa non quadra: un’oppressione perdura su tutti i bambini; non si comprende chi sia figlio di chi; nessuno lavora, ma la famiglia non sembra avere alcun problema di denaro e, soprattutto, inizia ad essere chiaro che gli strani rapporti inter-familiari nascondano in realtà qualcosa di ben più oscuro e terribile.
Recensione: Per i temi trattati il confronto con Kynodontas è assolutamente inevitabile, anche se Miss Violence può essere considerato più “normale”. Il film comincia con il suicidio di una bambina di 11 anni, un gesto che sembra insensato all’inizio, ma si capirà pian piano, andando avanti nel film.
Nel film è contenuta una fortissima denuncia alla famiglia borghese che nasconde le cose più orribili dietro ad un aspetto perfetto e impeccabile, ma in questo caso le dinamiche familiari e addirittura le parentele non sono ben chiare, infatti non si capisce di chi siano figli i ragazzi e chi sia il padre in qualche caso, ma diventerà palese verso la fine e la consapevolezza mette allo spettatore un disagio e disgusto incredibili. È una famiglia benestante in cui nessuno lavora, ma verrà data una spiegazione, grazie all’unica scena esplicita di tutto il film. Non viene data nessun’altra spiegazione, ma paradossalmente, questo modo di lasciare le cose in sospeso non le mette da parte, anzi, vi concentra ancora l’attenzione dello spettatore. Forse il finale è un po’ deludente, ma nel complesso è un film molto potente e ne consiglio assolutamente la visione.
filmone