Moebius – Scheda Film

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Titolo: Moebius

Anno: 2013

Regia: Kim Ki-duk

Paese: Corea del Sud


Trama: Lui ha un’amante. Il figlio vede il padre con l’amante. La moglie decide di evirare il marito, ma non riuscendoci, evira il figlio che si masturbava pensando all’atto sessuale consumato dal padre e ingoia il suo pene. Il padre si fa rimuovere il pene chirurgicamente. Il figlio si innamora dell’amante del padre, partecipa ad uno stupro ai danni di lei e viene arrestato. Intanto il padre scopre un modo per procurarsi l’orgasmo infliggendosi dolore fisico e lo insegna al figlio. Il figlio, uscito di galera, torna dall’amante del padre e ha un rapporto con lei arrivando all’orgasmo facendosi accoltellare.



Recensione: Questo film sprizza eccesso da ogni pixel, ma con una trama così folle cosa vi aspettavate? Assurdo e malato, il cinema estremo si incontra con il cinema d’autore con uno dei registi più importanti in Corea e non solo creando un connubio mozzafiato.

Quasi spaventa come il regista si sia spinto così oltre senza crearsi un limite o aver tirato il freno alla sua fantasia perversa. Priva di dialoghi questa pellicola comunica solo grazie a delle scene fortissime che disturbano anche il più preparato ed abituato, contornate da una fotografia ottima che simula un film “amatoriale” con degli zoom improvvisati contribuendo a far vivere lo spettatore una visione malsana di questa tremenda famiglia. Non ha bisogno di essere esplicito, basta usare un pizzico di immaginazione, non siamo nemmeno lontanamente vicini ad un banale torture porn, malgrado le varie castrazioni lo possano far pensare prima della visione, infatti si vede pochissimo sangue, non vediamo mai le castrazioni sopracitate e ciò non rende il film più delicato, anzi, lo rende più forte e disturbante.

Mi è piaciuto tantissimo, attenti a sottovalutarlo perchè è davvero una badilata sui denti in qualche scena, la parte in cui viene stimulato l’orgasmo tramite coltellata nella spalla non me la scordo più, ma proprio mai nella vita…
Non so se abbia un senso questo marciume, da un lato sembra ispirato a Visitor Q per i temi trattati, di certo l’intento principale non è quello di far riflettere, ma scandalizzare dolcemente, come direbbe il buon Pasolini.
Consiglio la visione in compagnia per commentare le scene riempiendo i maledetti silenzi di cui è pieno, non ve ne pentirete se amate il genere.


Recensione approfondita di ShivaProduzioni:

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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