Titolo: Red Room 2
Anno: 2000
Regia: Daisuke Yamanouchi
Paese: Giappone
Trama: Ritorna il “Gioco del Re Proibito”, un reality perverso giapponese nel quale i concorrenti sono costretti a doversi dare ordini di qualsiasi tipo, a favore dell’intrattenimento più malato che esista, finchè le cose non degenereranno.
Recensione: Ancora più softcore del precedente, ancora più indefinibile da catalogare, ma soprattutto non aggiunge nulla che non abbiamo già visto nel prequel, dunque inutile. Uno di quei film da zona oscura di Youtube, o Pornhub in questo caso.
Yamanouchi a distanza di appena un anno dal film che diventerà poi quello più conosciuto della sua filmografia produce uno dei sequel più fotocopiati di sempre. Se già in precedenza ero rimasto deluso e per niente soddisfatto, in questo caso l’insufficienza è piena, non solo la realizzazione è così scarsa da riuscire a malapena a definirlo film, ma anche le idee sono scarsissime e orribili.
Poche scene sono da ricordare, tra le quali il feto strappato direttamente dal ventre della madre, ma sono talmente poco serie da finire nella via di mezzo tra il trash e lo schifo e non riesce nè a divertire, nè a disgustare. Per il resto dialoghi come sempre inutili, trama sviluppata male nonostante la possibilità di creare un capolavoro estremo, lentezza disarmante…
Comunque già prevedevo tutto questo, non sono stupito.
Non è stata la curiosità a spingermi a guardarlo, ma la completezza, sapevo già a cosa andavo incontro. Gente che si eccita con vomito e mutilazioni in Giappone ce ne sono, si sa, però il finale con uno dei partecipanti che si scopre essere un cyborg e che spruzza vernice verde e che rovina completamente ogni briciolo di credibilità della pellicola… significa che devi avere le idee un po’ confuse. Ma tanto alla fine ai giappi gli si perdona tutto…
