Titolo: Split
Anno: 2016
Regia: M. Night Shyamalan
Paese: USA
Trama: Sebbene Kevin abbia manifestato 23 diverse personalità alla sua psichiatra, la dottoressa Fletcher, solo una è quella dominante. Costretto a rapire tre adolescenti guidate dall’attenta Casey, Kevin mette in atto una guerra per la sopravvivenza tra tutti i Kevin che vivono in lui mentre intorno tutto il suo mondo cade a pezzi.
Recensione: Tra i film più chiacchierati dell’anno c’è sicuramente Split, sia per la fama del regista, che a me sinceramente non è mai piaciuto, sia per la trama particolare ed interessante. Il pubblico sin da subito, perdonatemi il gioco di parole, si è “splittato”, ovvero diviso in due fazioni opposte tra chi lo ha demolito e chi invece lo ha difeso. Entrambe per motivi validi che vi spiegherò più avanti, per ora concentriamoci sulla trama.
Appena lessi la trama rimasi subito stupito, qualcuno aveva anticipato, o rubato, l’idea a Di Caprio di “The Crowded Room” ispirandosi liberamente alla stessa figura. Se non sapete la trama è la storia di un criminale affetto da disturbo dissociativo dell’identità. In pratica 23 personalità all’interno dello stesso corpo.
Per il complicato ruolo da protagonista venne scelto James McAvoy, che ho adorato alla follia in Filth ed ero sicuro che non avrebbe sfigurato. In effetti è addirittura l’unica cosa che mi ha tenuto incollato allo schermo per tutta la sua durata, altrimenti non ce l’avrei mai fatto con certe scelte registiche da buttare nella spazzatura. L’uomo rapisce delle giovani ragazze e le tiene prigioniere, appena capiscono che qualcosa non va nel rapitore cercano di approfittarsene per fuggire.
Shyamalan crea una pellicola che dovrebbe essere un dramma di quelli pesanti a tinte thriller, invece rovina tutto andando a puntare sull’horror più becero. Magari, penserete voi, sbudellamenti e cose di questo genere, ma si scopre che esiste un’altra personalità, denominata “La Bestia” che trasforma la pellicola in un horror paranormale che veramente non ci azzecca un cazzo.
Si chiude in bellezza con l’apparizione nell’ultima scena di Bruce Willis che apre la strada ad un sequel di cui ho l’hype a 0.
Guardatelo solo per l’interpretazione sublime di McAvoy che danza tra le varie personalità rendendo credibilissimo il suo disturbo e che ci fa dimenticare per alcuni istanti della stupidità delle ragazze prigioniere, o meglio, della sceneggiatura che ha rovinato un possibile capolavoro.
In effetti pur con qualche caduta di tono mi è sembrato uno dei meno peggio di Shyamalan.
Allora, io adoro questo sito, è diventata la mia Mecca… E adoro queste recensioni, però devo dire una cosa: se non sai di CHECCAZZO stai parlando, non scrivere una recensione, PUNTO! Perché Split non è altro che il seguito diretto di Unbreakable, quello col già citato Bruce Willis e Samuel Jackson (film bellissimo), Kevin non è altro che un “villain fumettistico”; per carità, il bello del film è proprio questo, vedere dei rincoglionìti (con tutto il rispetto ma… È così) che Smerdano il film senza capire di CHECCAZZO stiano parlando… Però la cosa diventa un problema quando quelli che si reputano CRITICI, smerdano il film quando in realtà è uno dei migliori film di Shyamalan nonché uno dei migliori thriller-horror usciti recentemente…
Smerdato? Che esagerazione. Non avevo mai sentito parlare di Unbreakable, è vero, ma non cambia il fatto che il finale ha rovinato il film A MIO PARERE.
Inoltre qui nessuno si definisce critico, siamo persone con opinioni, magari a volte sbagliamo ad argomentarle, però concedetecelo con tutti i film che postiamo, che miseria.
Ingrato CinMan, innanzitutto portiamo tutti sommo rispetto per Jeff.
Qui il critico sei tu dal momento che esprimi pareri assoluti senza uno straccio di argomentazione
Leggermente diverso dalla vera storia ma godibilissimo, esplora appieno la mente di una persona che soffre di personalità multipla.
Voto : 10/10.
Premesso che di S. ho amato tantissimo solo Il Sesto Senso, io son d’accordo con Jeff, Split e’ un film che ho visto con piacere, ma mi aspettavo qualcosa di piu’ oiginale dalla personalita’ della Bestia, ero li’ tutta presa che pensavo “ti prego, ti prego, ti prego” e invece… puff!