Titolo: The Conjuring 2 – Il caso Enfield
Anno: 2016
Regia: James Wan
Paese: USA
Trama: Lorraine ed Ed Warren, esperti di paranormale, per una delle loro indagini più terrificanti si recano a Londra con lo scopo di aiutare una madre single che sta tentando di crescere da sola quattro bambini in una casa tormentata da spiriti maligni.
Recensione: Sinceramente non ero per nulla interessato a questo sequel, anche se la storia narra un episodio completamente diverso dal primo, sono convinto che certi film, che seguono le orme dei loro predecessori che hanno avuto un enorme successo, siano completamente privi di anima, vuoti. Purtroppo è stato proprio così.
Se il primo The Conjuring si è innalzato a pietra miliare dell’horror mainstream moderno facendo leva su effetti speciali fantastici e scene davvero da brividi, ottimamente girate, qui invece… sono rimasti soltanto gli effetti speciali dei milioni a disposizione.
James Wan realizza un film che è praticamente una prova essenzialmente stilistica, con una trama che dovrebbe, secondo lui, stare in piedi solo perchè ispirata a fatti reali e con la solita sceneggiatura da far piangere per quanto scontata e fastidiosa.
Due cose salverei di tutto questo obbrobrio a scopo di lucro: il primo fattore è l’aver sapientemente giocato con il lato scettico della vicenza, anche se compltemante irrilevante, se ci mostri per due ore fenomeni paranormali senza lasciarci nemmeno un secondo col beneficio del dubbio. Secondo fattore è il Crooked Man, ispirato da una famosa creepypasta, che non spaventa come dovrebbe e che appare per pochissimi secondi, ma almeno non è un vecchietto morto in quella casa anni prima, oppure una suora che… boh, completamente a caso, su cui ci faranno uno spin off chiamato The Nun. Non vedo l’ora…
Non mi era piaciuto per niente nemmeno il primo, quindi questo lo evito allegramente. 🙂