The Eyes of My Mother – Scheda Film

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Titolo: The Eyes of My Mother

Anno: 2016

Regia: Nicolas Pesce

Paese: USA


Trama: Una giovane e solitaria donna è consumata dai suoi desideri più oscuri e profondi dopo che una tragedia sconvolge la sua tranquilla esistenza di campagna.



Recensione: Presentato al Sundance Festival di quest’anno è molto probabilmente il dramma horror più bello dell’anno, l’atmosfera di questo film è unica, un’atmosfera tremendamente disturbante. Dovrò purtroppo parlarvi in modo più approfondito della trama e fare, per forza di cose, degli spoiler, altrimenti sarebbe come parlare di aria fritta. Quindi se non volete sapere nulla sul film non proseguite e schiacciate subito play, magari la leggerete dopo. Io vi ho avvisato.

Francisca vive in mezzo al nulla con il padre e la madre, circondata soltanto da animali. La madre era una chirurga di origini portoghesi, che le insegna attività leggermente poco adatte ad una bambina, ad esempio come rimuovere gli occhi degli animali.
La routine viene interrotta da un uomo che compie l’home invasion più basilare che esista, chiedendo se poteva entrare ad usare il bagno. A qualcuno viene in mente Funny Games? Beh, qui è tutt’altro che un gioco, qui c’è solo una pistola puntata alla testa e la conseguente brutale uccisione che avviene proprio nel bagno davanti gli occhi della figlia.

Il padre torna a casa, imprigiona l’uomo nella stalla e si sbarazza del cadavere della madre con l’aiuto della figlia. La loro vita continua ed è qui che le cose iniziano a prendere una piega malsana. La bambina vede quell’uomo come suo amico, o meglio come un animale da addomesticare, quindi dopo un potentissimo dialogo asisstiamo alla sua decisione: non ucciderlo, trasformare la stalla in una prigione in stile Martyrs, cavargli gli occhi e tagliargli le corde vocali. Ecco come poche parole dette da una madre possono influenzare la mente di una bambina. Tremendo.

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Se già arrivati a questo punto pensate che il film sia il disagio più assoluto ben presto capirete che non avete ancora visto nulla. Il film va avanti nel tempo, la bambina con problemi mentali è diventata un’adulta con problemi mentali. Una donna che parla ancora con la madre sentendola dentro la sua testa, che conserva il corpo del padre come se fosse ancora vivo impedendo di farlo decomporre e soprattutto… facendo sesso con l’uccisore, ormai diventato vittima, della madre.

I capitoli sono 3 e sono chiamati semplicemente “Mamma”, “Papà” e “Famiglia”, tutto quello che ho raccontato fa parte dei primi 2. Vi dico soltanto che il terzo riguarda appunto il suo tentativo di crearsi una nuova famiglia. Lo farà nel modo meno convenzionale possibile, ovviamente.

Ora basta però parlare della storia, avete già un’idea di quanto sia malata, vorrei concentrarmi sul significato che ho dato a questa pellicola.
Prima di tutto parliamo del magnifico bianco e nero. L’assenza dei colori ha il duplice compito di accentuare il senso di malessere che suscita ogni scena e quello di spaesare lo spettatore. Spaesarlo perchè non ha idea di dove sia ambientata la storia, quando sia ambientata, perchè vivano così isolati dal resto del mondo… ovviamente non serve una risposta a tutto questo, il film ha una potenza visiva tale da distruggere ogni quesito durante la visione sul nascere. Praticamente come quella di Eraserhead.

Il tema principale è la solitudine, sviscerata in tutte le sue forme e analizzata in ogni scelta sbagliata della protagonista. La creazione di un proprio mondo dove ogni persona con cui viene in contatto è preziosa e ha un proprio ruolo all’interno della sua vita. Che quella persona abbia altri piani è completamente irrilevante. Zero empatia.

 

Se in Antichrist il tema era invece la depressione, pur sempre un tema sviscerato, sapientemente unito a simbolismi e un’atmosfera quasi surreale, in questo film sarà l’opposto. Non c’è un briciolo di irrealtà, tutto è tremendamente realistico, talmente realistico che lo definirei un torture porn psicologico, che suona come un controsenso, ma non lo è. Ti scava nella mente e ti fa sprofondare nel baratro insieme a Francisca.

Mi sono dilungato fin troppo, lo consiglio a tutti, questa pellicola ha le carte in regola per diventare un cult tra gli appassionati dell’horror. Non è possibile che rimanga così sottovalutato, fate un passaparola e date il giusto credito ad un film che con pochissimo budget ha creato in poco più di un’oretta la storia malata perfetta. Tanto semplice e basilare nella costruzione, quanto riuscita ed efficace. Capolavoro.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

5 Risposte a “The Eyes of My Mother – Scheda Film”

  1. Porca miseria che film!
    A me non piacciono i film lenti ma questo, come Eraserhead, ti tiene con gli occhi spalancati per un’ora e un quarto …che passano come fosse un solo quarto d’ora.

    Una curiositá: dici che la ragazza ha cavato gli occhi e tagliato le corde vocali all’uomo perchè lo si capisce o hanno tagliato quella scena?

    1. Lo aveva detto il regista in un’intervista, lo si capisce anche dal fatto che la protagonista bambina dice che non darà più problemi riferendosi alle urla

  2. Fantastico. Una sorpresa. 9/10
    Film non da spaghetti al pomodoro.
    Perché?
    Perché non è il piatto giusto.

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