The World of Kanako – Scheda Film

Titolo: The World of Kanako – Kawaki

Anno: 2014

Regia: Tetsuya Nakashima

Paese: Giappone

Trama: Quando la liceale Kanako scompare, sua madre chiede all’ex marito Akikazu, un irresponsabile ex poliziotto alla deriva, di ritrovare la loro figlia. Con la speranza di riformare la loro “famiglia perfetta”, Akikazu dà avvio a una disperata ricerca ricorrendo a ogni mezzo necessario. Man mano che le sue indagini procedono, inizierà a scoprire quali oscurità si celino dietro la facciata impeccabile di Kanako, affrontando gli inferi della vita segreta della figlia.

Recensione: Non so nemmeno da dove cominciare a parlarne, una pellicola giapponese che aspettavo da mesi di vedere, ero pieno di hype e già pronto a gridare al capolavoro, invece sono rimasto deluso da alcune piccolezze che per alcuni potrebbero non essere tanto piccole. Con questo non dico che sia brutto, anzi, il film di per sè è validissimo, ma mi aspettavo qualcosa di completamente diverso… da intrattenimento serale diciamo, non un thriller eccessivamente complesso.

Kanako è una ragazzina che scompare nel nulla e il padre ex detective la cerca disperatamente. La situazione familiare non era delle migliori e si scopre che i genitori della vita della famiglia sanno poco e nulla. Ogni pista che il padre segue scopriamo nuovi aspetti che renderanno il quadro sempre meno chiaro e allo stesso tempo più intrigante. Kanako è l’insieme di tutta l’immoralità delle nuove generazioni, senza un briciolo di empatia e che distrugge vite senza nemmeno rendersene conto.

Lo stile usato dal regista ricorda vagamente quello di Sion Sono, anche se devo ammettere che le riprese sono spesso troppo confuse, questo è il peggior difetto. Inoltre la trama è spiegata in maniera ancora più confusionaria, alcune scene ancora non mi sono chiare e la regia non aiuta.
Passando ai lati positivi invece possiamo notare una certa originalità nelle riprese e nelle scene in generale, non è classica critica alla società giapponese, è un film che parla di adolescenti e che mira agli adolescenti in un modo mai visto prima. Questa volta infatti non sono soltanto vittime, ma anche carnefici.

Non il capolavoro surreale che mi aspettavo, ma è da non perdere, resta una perla indipendente del cinema orientale.