Titolo: V/H/S
Anno: 2012
Regia: Adam Wingard, David Bruckner, Ti West, Glenn McQuaid, Joe Swanberg
Paese: USA
Trama: Un gruppo di piccoli criminali viene assunto da un misterioso soggetto per recuperare un raro pezzo di found footage, custodito all’interno di una casa fatiscente al centro di una zona isolata. Appena arrivati sul luogo, tutti si rendono conto che il compito non è così semplice come pensavano quando si ritrovano davanti a un cadavere attorniato da pile di videocassette, contenenti registrazioni sempre più raccapriccianti e diversissime tra loro.
Recensione: Antologia horror ad episodi che ha risollevato, e non di poco, la dignità del genere found footage. Qui oltre a voler soltanto risparmiare sulla qualità delle riprese vengono messe in pratica alcune buone idee in modo niente male.
Il primo corto è uno dei migliori e riesce a far interessare lo spettatore abbastanza da far proseguire la visione anche con corti inferiori e a tratti noiosi. Calata l’intensità nella parte centrale il film caccia fuori due perle durante il finale, gli ultimi due corti valgono l’attesa. Quello registrato tramite Skype fa impallidire Unfriended, l’ultimo non è nulla di originale ma è folle, azione che non lascia un attimo di tregua, sicuramente quello meglio riuscito ed anche il mio preferito.
Gli effetti speciali sono molto buoni tutto sommato, viene data molta importanza anche alla veridicità di ogni scena e qualche brivido lo trasmette anche per questo.
Quindi brutto a metà questo primo capitolo della trilogia VHS, ma che merita la visione per i due corti finali e in parte per il primo.
