Who’s Watching Oliver – Scheda Film


Titolo: Who’s Watching Oliver

Anno: 2017

Regia: Richie Moore

Paese: USA, Thailandia


Trama: Il solitario Oliver è un uomo mentalmente instabile che di notte vaga senza meta per le strade della città alla ricerca di vittime. Intrappolato in una vita umiliante e frustrante in cui riesce a reagire solo con la violenza, Oliver trova nella dolce ed ingenua Sophia un’ancora di salvezza.



Recensione: Torniamo nel nostro habitat e quindi a parlare di cinema estremo con un piccolo gioiellino slasher uscito recentemente e a cui puntavo da tempo immemore. Le aspettative erano alte proprio per la grande attesa e devo ammettere che non sono state completamente soddisfatte, mi aspettavo quel qualcosa in più che pretendo in un genere che ultimamente sta dando tante soddisfazioni. Forse non merita a pieno neanche l’appellativo di estremo, purtroppo.

Oliver ha gravi problemi e questa formula la utilizzo per descrivere il 90% delle trame che postiamo. Ciò che rende particolare la sua situazione è il rapporto con la madre, che è di gran lunga più disturbata di lui. La madre gli permette di viaggiare in luoghi dove il turismo sessuale è all’ordine del giorno, in questo caso la Thailandia, in cambio di poter guardare via webcam gli amplessi che si trasformano in brutali omicidi. Trama semplice, a suo modo innovativa, e che sarebbe stato complicato rovinare per un film underground. E invece…

Gli aspetti negativi sono molteplici, ben più numerosi di quelli positivi. Si va dalle scene violente mostrate a pezzi, alla recitazione della madre che non convince assolutamente. Probabilmente è un personaggio troppo folle per poter essere interpretato come si deve da una signora di una certa età, soprattutto quando il personaggio in questione non ha altro modo di esprimersi, essendo esclusa dalle azioni per motivi geografici. Il fattore invece che rovina il film è la classica storia d’amore che nasce nella maniera più forzata possibile e a cui toglie preziosi minuti al gore che ci aspettavamo tutti. Unica nota di merito di questa parte è la scena “romantica” sul cadavere appena ucciso da Oliver, sublime, ma ancora una volta non mostrata interamente. Per il fattore romantico? Certo, è proprio questo che lo spettatore medio cerca in questa tipologia di cinema.

Per il resto è un film mediocre, non mi aspettavo di certo un “Psycho”, ma non ha nulla a che vedere con un “Cat Sick Blues” o un “Terrifier” che rivoluzionano il genere a modo loro. Sarà stata anche colpa delle recensioni esageratamente positive che ha ricevuto poco dopo la sua uscita nei vari festival. Seppur mi abbia intrattenuto non poco, non ha osato come dovrebbe.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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