Titolo: I’m a Cyborg, But That’s OK
Anno: 2006
Regia: Park Chan-wook
Paese: Corea del Sud
Trama: Young-goon ha vissuto fin da giovane con la nonna materna, finché questa non è stata rinchiusa in un manicomio per la sua insana abitudine di rosicchiare continuamente radici e credersi la madre di alcuni topi. Il trauma per la giovane Young-goon fu così duro che iniziò a credere di essere un cyborg e di poter parlare con diversi apparecchi elettrici come la radio, i neon e i distributori automatici, ma solo indossando la dentiera lasciata a casa dalla nonna.
Recensione: Direttamente dal regista di Oldboy un film dove la definizione “weird” è fin troppo adatta, uno tra i più strani che abbia mai visto e soprattutto, incredibilmente, non è giapponese!
Ho dovuto ricontrollare varie volte che il regista fosse lo stesso, non credevo ai miei occhi durante la visione. La regia è ovviamente curatissima come suo solito, ma la trama… Dio santissimo, ha scoperto le droghe pesanti, non ci sono altre spiegazioni.
Chiamarla trama non è nemmeno esatto, all’inizio la ha e con qualche difficoltà la si riesce a comprendere, ma poi scompare e il film diventa sempre più nonsense finchè il cervello smette di fare domande e si abbandona alla fiera della follia.
Decisamente da non perdere, è valido sotto tutti gli aspetti, ha molti significati profondi e ha scene che restano impresse.
Alcune in particolare stupreranno i vostri neuroni.
Consigliato preferibilmente in compagnia di amici, leggere attentamente il foglio illustrativo. Ok basta. Ciao.
Cortesi Annie e Jeff
riuscite a metterlo di nuovo per cortesia? 🙂
Fatto