Titolo: Rubber’s Lover
Anno: 1996
Regia: Shozin Fukui
Paese: Giappone
Trama: Un gruppo di scienziati conduce esperimenti clandestini per produrre esseri dotati di poteri psichici. Per raggiungere tale risultato, utilizzano cavie umane opportunamente trattate con droghe e dolore.
Recensione: Un trip in bianco e nero condito da urla disumane, una scenografia tristissima, “musiche” che consistono in fastidiosissimi suoni metallici e appartenente ovviamente al filone cyberpunk giapponese.
Il regista è lo stesso di 964 Pinocchio, che torna dopo 5 anni con un semi-prequel del suo precedente lavoro. Infatti Pinocchio rappresentava un esperimento andato male, qui invece viene rappresentato il procedimento per creare esseri con poteri sovrumani.
Tutto questo in teoria visto che per quasi la totalità del film non si capirà niente. Le uniche scene che intrattengono sono quelle piú disturbanti, condite da stupri, sangue e altre semplicemente indefinibili che valgono da sole la visione.
Personalmente ho preferito quel mindfuck di Pinocchio, comunque resta alto il livello di follia efeticismo portato all’estremo.
